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Fibromi - Miomi

Fibromi - Miomi


I Leiomiomi, chiamati anche Fibromi o Miomi uterini, sono i più comuni tumori solidi dell’apparato genitale femminile. Sono tumori benigni la cui trasformazione maligna è estremamente rara.

Si pensa che la loro origine sia dovuta alle fibrocellule muscolari lisce dell’utero e talvolta alle cellule muscolari lisce dei vasi uterini. Nelle donne in età fertile la loro incidenza varia tra il 20 ed il 50%; la percentuale diminuisce gradualmente con l’aumentare dell’età. La loro presenza è stata evidenziata in circa il 50% di donne sottoposte ad accertamenti per sterilità.

I Fibromi sono clinicamente rilevabili con sempre maggiore frequenza nelle donne che hanno superato i 20 anni raggiungendo la maggiore incidenza verso i 35-40 anni; tendono a regredire dopo la menopausa e ad aumentare durante la gravidanza. Prima dell’utilizzo di nuove terapie mediche e di efficaci procedure chirurgiche endoscopiche alternative, i fibromi uterini rappresentavano negli Stati Uniti circa il 33% degli interventi di isterectomia la cui unica indicazione era proprio la presenza di fibromi uterini.

Il loro massimo sviluppo si ha durante l’età fertile, quando l’ovaio è in grado di esprimere al massimo la secrezione estrogenica.
L’utilizzo di una terapia estro-progestinica (anticoncezionale) può in molti casi ridurre la crescita fibromatosa, al contrario, l’utilizzo in menopausa di una terapia ormonale sostitutiva, può farne riprendere la crescita.

 

Classificazione

Le loro dimensioni possono variare da pochi millimetri a diversi centimetri; possono essere singoli o multipli e variamente localizzati.
In base alla loro localizzazione uterina si possono classificare in: sottomucosi quando protrudono all’interno della cavità uterina, intramurali quando si trovano all’interno della parete muscolare e sottosierosi sulla superficie dell’utero.
A volte, si localizzano nel legamento largo dell’utero, intralegamentosi o nelle tube uterine; una piccola percentuale interessa anche la cervice.

 

Sintomi

La maggior parte delle pazienti affette da fibromi uterini sono asintomatiche. La diversa sintomatologia che comunque li caratterizza è correlata alla localizzazione, alle dimensioni ed anche all’età della paziente.
L’eccessivo sanguinamento uterino o ipermenorrea è spesso l’unico sintomo. La donna racconta di una mestruazione più lunga ed abbondante che si protrae anche per giorni e che può portare ad una progressiva anemizzazione.

Senso di peso “al basso ventre”, senso di “compressione” sulla vescica o sul retto, sintomi urinari, tenesmo o costipazione, dolore, aumento di volume dell’utero stesso, rappresentano la svariata sintomatologia che può accompagnare i Fibromi.

Discorso diverso è quello relativo al sintomo “Sterilità”; infatti ancora oggi rimane molto discussa la correlazione tra riduzione della fertilità e fibromi.
Da una serie di lavori scientifici presi in esame, si evidenzia che il tasso di gravidanza è influenzato negativamente da fibromi che alterano il profilo endouterino.
L’ostacolo meccanico nei confronti della progressione degli spermatozoi e l’alterazione strutturale dell’endometrio e quindi della “culla” della futura gravidanza, rappresentano forse i più importanti fattori causali della sterilità.
È stato dimostrato che possono complicare la gravidanza, causando prematuramente delle contrazioni o il travaglio o una malpresentazione fetale e possono anche obbligare al parto cesareo.
La gravidanza ectopica e la torsione del mioma rappresentano sintomi meno frequenti ma non per questo meno gravi, considerato che il mancato riconoscimento di questi due quadri clinici può avere conseguenze ben più gravi.
Due sono gli eventi effettivamente importanti ma altrettanto rari da considerare, la trasformazione maligna, che avviene circa nello 0,5-1% e la degenerazione.

 

Diagnosi e terapia

La diagnosi viene effettuata attraverso una attenta raccolta di dati anamnestici, una visita ginecologica può evidenziare un utero deformato, duro, aumentato di volume. Gli ultrasuoni (ecografia), sono ormai uno strumento indispensabile, in grado di evidenziare il numero, le dimensioni e la localizzazione dei fibromi stessi.

L’Isteroscopia è ormai il mezzo certo ed efficace, attraverso il quale è possibile diagnosticare un mioma che interessa la cavità seppure di piccole dimensioni ed eventualmente trattarlo immediatamente.
La diagnosi è immediata e consente di organizzare la strategia terapeutica che va dal trattamento “a vista”, alla preparazione farmacologia per un successivo intervento di resezione endoscopica (Isteroscopia Operativa).